Food Craving …quell’incontrollabile voglia di cibo!

Food Craving …quell’incontrollabile voglia di cibo!

food craving

Food Craving: di cosa si tratta e come affrontarlo

Il Food Craving, dall’inglese “to crave” (desiderare ardentemente), indica il “bisogno impellente di un cibo specifico” e consiste in una smodata fame compulsiva, distinguibile dalla normale fame biologica per la sua intensità e per la particolare voglia di uno o più alimenti specifici. Generalmente, la voglia incontrollabile di mangiare riguarda soprattutto zuccheri, dolci o il così detto cibo spazzatura.

Come e perché nascono gli attacchi di fame incontrollabili?

Nel Food Craving gli attacchi sono incontrollabili e la fame è vorace con una ricerca quasi ossessiva di cibo che non soddisfa mai completamente. Questi comportamenti pur essendo sperimentati come molto sgradevoli costituiscono un disturbo assai comune e frequente nel periodo antecedente il ciclo mestruale. Si tratta, inoltre, di un fenomeno spesso riscontrabile come uno dei sintomi caratterizzanti il Disturbo disforico premestruale. Nei giorni precedenti l’arrivo del ciclo, molte donne si sentono costantemente preda di veri e propri attacchi di fame. Nel periodo del ciclo si manifesta una repentina modifica dell’assetto ormonale nella donna che ha un’importante incidenza sulla disponibilità di serotonina, un neurotrasmettitore implicato sia nel meccanismo dell’appetito, sia nella regolazione del tono dell’umore. La causa del Food Craving, pertanto, può essere spiegata proprio attraverso il sistema serotoninergico: gli alimenti ricchi di carboidrati (ad esempio dolci, pasta o pizza), apportano  triptofano, un precursore della serotonina. La fame di carboidrati sembrerebbe quindi collegata ad un tentativo di compensazione del calo dei livelli di serotonina per cercare di ristabilire il buonumore, scarsamente presente in quei giorni. Si tratta, tuttavia, di un tentativo inutile, poiché la soddisfazione che deriva dal consumo spasmodico di carboidrati è di breve durata. Questo spiega perché la ricerca non si ferma alla prima fetta di torta, ma continua ben oltre!

Quali sono le emozioni e i meccanismi psicologici alla base del Food Craving?

Alcuni studi nel campo delle dipendenze hanno evidenziato la presenza di risposte emotive e fisiologiche particolari associate alle persone che sperimentano il fenomeno del Food Craving. Si può affermare, in generale, che le emozioni negative sono quelle che maggiormente sono associate alla tendenza a mangiare di più come strategia di regolazione emotiva. In quest’ottica, molte persone utilizzano il cibo per modulare il proprio stato d’animo, soprattutto quando il tono dell’umore è instabile o deflesso.

Questo meccanismo, però, se innescato per molto tempo, non produce l’effetto sperato, anzi, dà origine a un circolo vizioso che non aiuterà la persona a sentirsi meglio. La donna, infatti, si sentirà pervasa non solo dall’incontrollabile impulso al consumo di dolci, ma poco dopo averlo messo in atto, sperimenterà nuovamente stati d’animo caratterizzati da tristezza e irritabilità, accompagnati da senso di colpa e sensazioni di scarsa autoefficacia per non aver saputo resistere alle numerose tentazioni.

Con quali strategie possiamo affrontare il Food Craving?

Per affrontare il fenomeno del Food Craving possiamo individuare alcune buone pratiche all’interno dello stile di vita personale. Tra i suggerimenti utili atti a limitare il fenomeno è importante:

  • Mangiare una piccola quantità del cibo proibito ma tanto desiderato, così da controllare l’impulso della fame senza esagerare. E’ risaputo che più ci neghiamo l’accesso a un determinato cibo ritenendolo vietato più questo prenderà potere sui nostri pensieri. Il detto “posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni” è, quindi, da rispettare!
  • Svolgere una moderata attività fisica, che tende a ridurre il desiderio di mangiare e apporta modifiche positive sul tono dell’umore.
  • Incrementare l’apporto di Vitamina B6 e Magnesio; sostanze importanti nella gestione dei sintomi della sindrome premestruale.

Qualora il Food Craving si presenti all’interno di un vero e proprio disturbo, quale il Disturbo disforico premestruale, oppure in ogni caso la persona ne senta il bisogno, è auspicabile rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta per affrontare al meglio anche la gestione delle emozioni negative correlate. Quest’ultimo guiderà il paziente nel mettere in atto specifiche strategie per contrastare i pensieri disfunzionali e invalidanti e supporterà la persona nel gestire al meglio le emozioni contrastanti guidandola in un percorso mirato alla conquista di un benessere globale.

 

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